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Sistemi compositi certificati: 10 nuove domande sul CIT

Sistemi compositi certificati

Riprendiamo il tema del Certificato di Idoneità Tecnica all'impiego rispondendo a 10 nuove domande sul CIT e sui sistemi compositi FRP per il rinforzo strutturale

Il "Certificato di Idoneità Tecnica all'impiego" è il requisito fondamentale per poter progettare e realizzare interventi di rinforzo strutturale su edifici esistenti impiegando i sistemi compositi fibrorinforzati. A due anni dall'uscita delle relative linee guida e con il rilascio delle certificazioni alle aziende fornitrici questo concetto è stato ormai recepito dalla gran parte dei professionisti del settore.

Le richieste di chiarimento sul "CIT" (aspetti normativi, procedure, sistemi, documentim, ecc.) però sono ancora tante, per questo ai sistemi FRP certificati stiamo dedicando molta attenzione.

Nello specifico, al tema abbiamo dedicato i seguenti articoli:

Consolidamento strutturale: 10 sistemi compositi Kimia certificati
Fibre di carbonio per il rinforzo strutturale: come applicarle in cantiere
Sistemi compositi certificati: 10 domande sul CIT

Con quest'ultimo articolo, in particolare, abbiamo proposto un approfondimento sui compositi FRP sotto forma di FAQ per spiegare, attraverso le domande più frequenti di progettisti e imprese, che cos'è il CIT, quali sono le tipologie di sistemi certificabili e in cosa consistono le prove di accettazione in cantiere. Se ve lo siete persi vi invitiamo a leggerlo, se lo avete già fatto invece proseguite pure la lettura delle 10 nuove domande sui sistemi compositi FRP certificati.

1. Quali sono le normative di riferimento in Italia per i materiali compositi?

Le norme di riferimento in Italia per i materiali compositi sono tre:

  • il CNR DT 200 R1/2013 recante "Istruzioni per la progettazione, l’Esecuzione e il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati". E' disponibile sul sito del Cosniglio Nazionale delle Ricerche: scaricalo in PDF qui.
  • le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 17 gennaio 2018);
  • le “Linea guida per la identificazione, la qualificazione e il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti” pubblicate con Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 220 del 09 luglio 2015

Tessuto in carbonio

2. A quali obblighi di marcatura sono soggetti i sistemi compositi FRP?

Tutti i sistemi compositi FRP utilizzati in ambito strutturale hanno l’obbligo di esibire un “Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego” (CIT) che ne attesti le prestazioni come sistema. Inoltre le resine che fanno parte dei sistemi certificati, devono essere marcate CE.

In particolare al capitolo 11 delle NTC 2018 si può leggere che i materiali e i prodotti per uso strutturale devono essere identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili, qualificati sotto la responsabilità del produttore e accettati dal Direttore dei Lavori. A quest'ultimo spetta il dovere di acquisire e verificare i documenti di qualificazione e di richiedere eventuali prove sperimentali di accettazione.

Per sapere in cosa consistono le prove di accettazione vi rimandiamo alle prime 10 domande sul CIT.

3. Quali sono le modalità di identificazione previste dalle norme italiane?

Per quanto riguarda le modalità di identificazione e accettazione possono configurarsi tre casi:

CASO A: Materiali per uso strutturale per i quali esiste una norma europea armonizzata (UNI EN). In questo caso, così come previsto dal Regolamento UE 305/2011 (entrato in vigore il 1 luglio 2013 in sostituzione della Direttiva CPD 89/106/CEE) il prodotto deve essere marcato CE secondo la norma di riferimento. Per esempio, le malte per il ripristino del calcestruzzo armato devono essere marcate CE secondo la UNI EN 1504 (“Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture in calcestruzzo. Definizioni, requisiti, controllo di qualità e valutazione di conformità”).

CASO B: Materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma armonizzata e per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle NTC 2018.

CASO C: materiali e prodotti per uso strutturale non ricadenti in una delle precedenti tipologie. In tal caso il produttore dovrà pervenire alla Marcatura CE sulla base della pertinente “Valutazione Tecnica Europea” (ETA), oppure dovrà ottenere un “Certificato di Valutazione Tecnica” rilasciato dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, previa istruttoria del Servizio Tecnico Centrale.

Nel "CASO C", qualora il produttore preveda l’impiego di prodotti strutturali anche con funzioni di compartimentazione antincendio, dichiarando anche la prestazione in relazione alla caratteristica essenziale resistenza al fuoco, le Linee Guida sono elaborate dal Servizio Tecnico Centrale di concerto, per la valutazione di tale specifico aspetto, con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della difesa Civile del Ministero dell’Interno.

Il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici pubblica periodicamente l’elenco delle Linee Guida per il rilascio della Certificazione di Valutazione Tecnica di specifici prodotti.

4. Si può usare il tessuto in fibra carbonio di un fornitore e la resina per l’incollaggio di un'altra azienda?

Assolutamente no! Possono essere abbinati tra loro solo i materiali (tessuti e resine) previsti dal singolo CIT ottenuto da ciascuna azienda. Con il CIT si certifica un intero sistema costituito da primer (ove previsto, come nel nostro caso), resina d'incollaggio, tessuto o lamina di rinforzo e resina d’impregnazione. Usare insieme prodotti forniti da aziende diverse e quindi facenti parte di sistemi differenti non consentirebbe al cantiere di passare il collaudo perché decadrebbe la certificazione.

E' bene sottolineare che il CIT rappresenta una garanzia per tutte le figure coinvolte nel processo edilizio (produttori, progettisti, DL, collaudatori, coordinatori per la sicurezza, applicatori e utilizzatori finali). Il fatto che un intero sistema sia stato certificato significa infatti che tutti i prodotti previsti sono stati sottoposti a numerosi test sia singolarmente sia come sistema.

Impregnazione tessuto in carbonio

5. Dove si possono trovare le Certificazioni ottenute dalle aziende fornitrici?

Le certificazioni rilasciate alle singole aziende fornitrici sono disponibili sul sito del Servizio Tecnico Centrale, organo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Come si può vedere, tra tutte, Kimia è in questo momento l'azienda con il maggior numero di sistemi compositi FRP certificati. Un primato che nasce da un'esperienza nell'impiego dei compositi per il consolidamento strutturale unico nel panorama nazionale.

Scarica il Certificato di Idoneità Tecnica Kimia

6. Quale documentazione deve accompagnare il CIT?

Il fornitore deve rilasciare all'impresa esecutrice:

  • il Certificato di Idoneità Tecnica;
  • la scheda tecnica dei sistemi certificati;
  • il Manuale di preparazione dei prodotti;
  • il Manuale di applicazione, dove sono fornite le istruzioni operative per la completa posa in opera dei sistemi di rinforzo certificati.

E' responsabilità del fornitore assicurare che tutte le informazioni necessarie riportate nel Certificato siano sottoposte a chi impiegherà il prodotto in cantiere.

7. Cos'è e in che consiste la Dichiarazione di corretta installazione?

Il Direttore dei lavori è tenuto a richiedere all'impresa esecutrice una dichiarazione di conformità dell’installazione dei sistemi certificati alle indicazioni riportate nel manuale di applicazione; resta inteso che la posa in opera dei sistemi FRP, deve essere eseguita da parte di personale in possesso di un attestato di qualificazione a qualsiasi titolo rilasciato.

La Dichiarazione di conformità deve attestare la veridicità delle dichiarazioni in essa contenute e deve essere sottoscritta dall'impresa fornitrice. La dichiarazione deve essere riportata, inoltre, nella Relazione a Strutture Ultimate, unitamente al resoconto dei controlli di accettazione eseguiti, e richiamata nell’atto di Collaudo Tecnico Amministrativo e Statico.

Cerchiatura edificio con tessuti in fibra di carbonio

8. Che cos'è il Manuale di applicazione?

Il Manuale di applicazione è il documento redatto dall'azienda fornitrice di sistemi compositi certificati in cui sono riportate le istruzioni operative per la completa posa in opera dei sistemi di rinforzo, con particolare riguardo ai trattamenti da porre in essere a carico del supporto preliminarmente all’installazione del composito FRP. Questi devono essere resi disponibili alla sezione "download" del sito del fornitore

Scarica il Manuale d'installazione dei sistemi compositi Kimia certificati

9. Si possono utilizzare un numero di strati diverso da quelli presenti nel CIT?

La Linea guida fornisce le procedure per la qualificazione e l’accettazione di sistemi preformati e sistemi impregnati in situ. Al punto della stessa 5.2.3 si specifica che per la qualificazione di tipo meccanico di tali sistemi devono essere eseguite prove di trazione monoassiale su 18 campioni ottenuti da due gruppi di laminati :

  • Gruppo A: composto da tre laminati realizzati con tre strati sovrapposti di tessuto per un totale di 9 provini ;
  • Gruppo B: composto da tre laminati realizzati con un numero di strati ritenuto significativo dal produttore per la propria offerta commerciale.

Per il secondo gruppo sono state scelte geometrie con un numero di strati diverso da tre.

Il campo di applicabilità del prodotto qualificato non è invece limitato a queste due geometrie ma può essere realizzato con un numero di strati anche diverso da quelli provati nel processo di qualificazione. Il processo di qualificazione si riferisce infatti al sistema costruttivo costituito dalle due fasi ed inquadrato in una classe.

In conclusione, si ribadisce che ogni prodotto qualificato deve essere realizzato con le stesse fasi (fibre e resine) oggetto della qualificazione ma il laminato oggetto del rinforzo strutturale può presentare un numero di strati diverso da quelli dei gruppi A e B sopra citati. Sono possibili quindi anche altre configurazioni.

Consolidamento strutturale con sistemi in carbonio

10. A parte i sistemi compositi FRP, quale altro sistema ha ottenuto la Certificazione di Idoneità Tecnica all'impiego?

La risposta è semplice: nessuno. A questa domanda abbiamo dedicato già un approfondimento che vi invito a leggere: Intonaci armati: le reti in fibra sono certificate CIT?. E' bene comunque tornare sull'argomento e ribadire che il CIT è valido soltanto per i sistemi compositi FRP costituiti da tessuti in fibra di carbonio, vetro o aramide impiegati con resine.

Al contrario, i sistemi che prevedono l'utilizzo di malte a calce non sono in alcun modo certificabili. In questa categoria rientrano le reti in fibra di vetro o in carbonio e i tessuti in acciaio inox o galvanizzato. Questo perché, attualmente, non esiste una linea guida con i criteri per la certificazione come invece accaduto per i sistemi compositi FRP.

Il fatto che per tali sistemi non esista una "Certificazione di Idoneità Tecnica" non significa comunque che non possano essere impiegati negli interventi di rinforzo strutturale.

Assistenza tecnica e progettuale: ci pensa Kimia

Tutto chiaro sul CIT e sui sistemi compositi FRP per il consolidamento strutturale? Se avete ancora domande sull'argomento non esitate a scriverci utilizzando i nostri canali di contatto. Per ricevere assistenza tecnica e progettuale invece, vi invito a scoprire e utilizzare il Servizio di Supporto alla Progettazione Kimia.

Ing. Stefano Agnetti, Responsabile Ufficio Tecnico Kimia

Ing. Stefano Agnetti, Responsabile Ufficio Tecnico Kimia

Ingegnere civile laureato a Perugia nel 2010 e PhD in ingegneria civile e materiali innovativi. In Kimia mi occupo di restauro e recupero edilizio. Mi piace viaggiare, sperimentare in cucina e sono un amante degli animali. Questo è il mio profilo Linkedin

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