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Tecniche tradizionali vs innovative [Podcast #06]

Tecniche tradizionali vs innovative

Nell'episodio 06 di Ufficio Tecnico scopriamo quando è preferibile adottare una tecnica d'intervento rispetto all'altra e quando è più efficace combinarle per un miglior risultato

Nel sesto episodio di Ufficio Tecnico abbiamo fatto un confronto tra tecniche d’intervento tradizionali e innovative per il recupero di opere in calcestruzzo e muratura. In particolare i nostri conduttori hanno individuato alcuni casi in cui tali tecniche possono integrarsi tra loro e altre situazioni dove l'una è preferibile all'altra.

Ascolta "06 Tecniche tradizionali vs innovative" su Spreaker.

Nota importante: questo episodio è stato pubblicato in contemporanea con: "Recuperare le volte in cannicciato [Podcast #07]". Questa settimana infatti, abbiamo registrato un doppio episodio per ringraziare tutti gli ascoltatori per il successo ottenuto dal nostro podcast. Non perderlo!

In questo episodio

01:55” Spesso nel nostro lavoro ci capita di offrire assistenza a professionisti che ci chiedono come integrare le soluzioni innovative con le consuetudini legate al recupero di beni storico monumentali per i quali si tende a essere molto conservativi e restrittivi. Scopriamo alcuni casi.

02:27” Per le murature a sacco rimane di fondamentale importanza ricorrere a tecniche tradizionali come l'impiego di iniezioni a calce volte a ricostituire i nuclei delle strutture. Accanto a esse è possibile però abbinare interventi innovativi usando maglie di rinforzo con sistemi compositi FRP o FRCM oppure tramite intonaci armati di tipo CRM [sulle caratteristiche e differenze tra questi sistemi si ascolti il primo episodio di Ufficio Tecnico].

04:25” Con i sistemi compositi aumentiamo la resistenza a trazione sulle facce dei pannelli murari. Con gli stessi possiamo intervenire in sostituzione delle tecniche tradizionali, anche all'intradosso o all'estradosso delle volte dove la problematica principale è quella della formazione di cerniere plastiche.

05.34” In alternativa ai compositi sempre sulle volte è possibile utilizzare il cocciopesto strutturale. Questa tecnica prevede la realizzazione di solette estradossali in basso spessore che aumentano la capacità portante delle volte stesse. Si tratta di una tecnica da considerare come innovativa visto l'impiego di resina strutturale ma si basa su materiali che richiamano la tradizione visto l'utilizzo di inerti di cocciopesto.

07:27” Nell'impiego di tecniche innovative sempre più spesso si ha la necessità di ricorrere a prodotti tradizionali come per esempio le malte a calce. Queste vengono impiegate, per esempio, per la stuccatura dei giunti e per la ristilatura delle murature ma anche per la realizzazione di piste di regolarizzazione a basso spessore per i sistemi compositi e negli interventi di ricucitura delle lesioni.

08:11” Le tecniche innovative trovano largo impiego anche nella realizzazione di presidi per bloccare meccanismi e cinematismi. Ne sono degli esempi i cordoli sommitali in muratura lamellare e le fasciature di piano che creano incatenamenti in sostituzione dei cordoli in cemento armato o delle catene all'altezza dei solai. In questi casi le tecniche innovative ci consentono di fare interventi che possano sostituirsi a quelli tradizionali oppure integrarsi a essi.

10:35” Nel dettaglio, le fasce in acciaio inox o galvanizzato disposte sulla superficie esterna come presidio antiribaltamento sono facilmente ricopribili all'interno dello spessore dell'intonaco in modo da ottenere un intervento leggero e poco invasivo per l'edificio in muratura. Con i cordoli sommitali avviene lo stesso: si impiegano, in combinazione alla muratura, elementi come i sistemi compositi FRCM in acciaio, leggeri e compatibili con le murature stesse visto l'impiego di malta a calce per la loro stesura.

11:12” L'impiego delle tecniche innovative oggi è in crescita perché le numerose sperimentazioni e applicazioni ci stanno dimostrando la bontà di soluzioni alternative a quelle tradizionali perché migliorative. Al tempo stesso però non sempre le tecniche innovative possono sostituirsi a quelle tradizionali. Quindi, per concludere, attraverso la conoscenza delle une e delle altre si potrà di volta in volta valutare qual è la tecnica più adatta al caso.

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Ing. Stefano Agnetti, Responsabile Ufficio Tecnico Kimia

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Ingegnere civile laureato a Perugia nel 2010 e PhD in ingegneria civile e materiali innovativi. In Kimia mi occupo di restauro e recupero edilizio. Mi piace viaggiare, sperimentare in cucina e sono un amante degli animali. Questo è il mio profilo Linkedin

Ing. Andrea Costantini, Supporto Tecnico alla Progettazione

Ing. Andrea Costantini, Supporto Tecnico alla Progettazione

Ingegnere Civile Strutturista con laurea ottenuta a Perugia e con esperienze di studio e ricerca presso la Universidad Politécnica de Valencia. Amo la Spagna, le lingue e viaggiare all'estero. In Kimia mi occupo di Supporto Tecnico alla Progettazione e sono a disposizione dei progettisti per dimensionamenti, verifiche e calcoli strutturali pre e post intervento. Il mio profilo Linkedin

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