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Intervista a Enrico Bevilacqua, autore del libro: “Restauro delle strutture in legno"

"Restauro delle strutture in legno. Tecniche di consolidamento strutturale" è un utile manuale per applicatori e giovani professionisti che si avvicinano al mondo del restauro delle strutture in legno. Il libro, pubblicato a ottobre 2015 dalla casa editrice padovana "Il Prato", presenta un'impronta molto pratica, basata su esperienze concrete in cantiere e affronta le diverse problematiche legate al recupero delle strutture lignee.

Ne abbiamo parlato con il suo autore, Enrico Bevilacqua, classe 1972, tecnico specializzato in recuperi strutturali di edifici storici, per dodici anni nel settore del restauro e dei consolidamenti a Venezia e oggi Area Manager Triveneto di Kimia

Dietro la figura del tecnico, si cela uno scrittore... Enrico, raccontaci da dove viene questa tua passione per la scrittura.

Diciamo che non mi sento propriamente uno scrittore, ma ho sentito l’esigenza di tradurre in maniera molto semplice e intuitiva quanto fatto sinora in tanti anni di esperienza, e di trasmettere questo ai colleghi e ai futuri professionisti che andranno a operare nel settore del restauro e del consolidamento delle strutture in legno. Ho pensato quindi di mettere a frutto la mia esperienza in cantiere, pubblicando un libro che abbia l'impostazione di un pratico manuale.

Veniamo al libro. Come nasce l'idea di affrontare il tema del restauro delle strutture in legno e in particolare delle tecniche di consolidamento strutturale?

Dopo tanti anni di esperienza professionale sul campo, mi sono reso conto che, pur esistendo una ricca bibliografia in materia, il tema dei consolidamento strutturale del legno è trattato sempre in maniera molto teorica. Ho avuto modo di riscontrare inoltre, con frequenza, disegni con errori e schemi di intervento non eseguibili o quasi.

Ad esempio, in passato, mi è stato richiesto di eseguire le protesi delle catene di una capriata, lunghe 2-3 metri, quando nel punto sottostante era presente solamente una volta in cannicciato. Il tutto senza possibilità di poter eseguire delle puntellazioni in sicurezza, di intervenire dall’estradosso e a fronte di un degrado molto limitato della testa. Al contrario, in casi come questi, la mia proposta è stata quella di effettuare delle ricostruzioni in resina, che logisticamente sono molto meno impegnative e risultano ugualmente efficaci.

Al contrario, in un altro progetto, era prevista proprio la ricostruzione di una trave ammalorata, per circa 150 cm, da eseguire con l'utilizzo della resina. Avendo tuttavia condizioni logistiche molto favorevoli, in quel caso ho proposto un intervento di ricostruzione con materiali legnei o una totale sostituzione dell’elemento.

 

Prima hai parlato di esperienza al servizio dei giovani professionisti. Si rivolge a loro questo libro?

Il libro si rivolge, in primis, ai giovani professionisti che si affacciano al mondo del restauro e dei consolidamenti strutturali, al fine di fornire loro spunti e indicazioni su come intervenire a seconda dei casi da affrontare. Ho pensato quindi di dare loro una traccia da seguire, partendo dall’analisi delle cause del degrado e analizzando quali sono gli strumenti, a volte molto semplici, con cui analizzare il degrado stesso. In seguito, sono passato a elencare con disegni esplicativi quali sono le proposte tecniche che si possono attuare e a mostrare una serie di fotografie per evidenziare le sequenze degli interventi eseguiti.

Ovviamente il libro si rivolge anche a chi ha già esperienza alle spalle e vuole trovare indicazioni precise e alternative valide a quello che di solito esegue. Penso quindi che il libro sia una guida da cui molte persone possano attingere.

Il libro è stato suddiviso in più parti. Puoi spiegarci nel dettaglio come?

Si compone per la precisione di tre sezioni. Nella prima parte vengono individuate le cause del degrado e si offre un'analisi sulle modalità per eseguire una perizia di indagine. Diciamo che spesso, per analizzare il degrado di un elemento in legno, basta “saper guardare”. Per esempio, frequentemente, la presenza di chiazze bianche denota un vecchio ristagno e infiltrazioni d’acqua. La presenza sulla superficie di colori diversi poi, può essere una spia che deve indurci a ispezionare da vicino l’elemento. Potremmo trovare anche la superficie annerita, nel caso di incendi, o la presenza di piccoli fori chiari a indicare la presenza massiccia di tarli.

Esistono poi metodi comunque non invasivi ma molto più efficaci per effettuare l'analisi del degrado. Ritengo comunque che, al di là di metodi molto scientifici come l’utilizzo di termocamera o resistografo, da utilizzare in contesti particolari, nella maggioranza delle situazioni, martello e scalpello da legno, o trapano con punta lunga e sottile, possono essere oggetti molto semplici con cui verificare il degrado degli elementi in legno.

La seconda parte è dedicata invece a una serie di interventi che sono stati suddivisi per tipologia. Ho voluto quindi elencare i principali interventi di consolidamento, ossia quelli eseguiti con l'utilizzo di protesi in legno, di protesi in resina, di fettonature, di ricostruzioni con tecnica lamellare, di consolidamento di solai effettuato con varie tecniche, di consolidamento con strutture metalliche, di rinforzi con materiali in carbonio, e altri ancora. Per ciascun intervento sono state esposte le metodologie utilizzate e, a corredo, una serie di disegni esplicativi.

Infine, nella terza parte c'è una raccolta fotografica inerente alle varie tipologie di consolidamento eseguite in cantiere. Con le foto riportate ho voluto elencare tutta una serie di tecniche eseguite mediante utilizzo di materiali vari: ovviamente il legno, la resina epossidica per ricostruzioni e incollaggi, il carbonio, le fibre di vetro, l’acciaio con applicazione di carpenterie semplici e composte, e così via.

 

Quali sono le cause di degrado più frequenti sulle strutture in legno e come possono essere individuate?

Le principali cause di degrado sulle strutture in legno sono legate, prevalentemente, alla presenza di umidità o di infiltrazioni d’acqua presenti in maniera costante e continuativa che con il tempo degradano in maniera significativa il legno. Spesso infatti, l’acqua degenera in maniera importante gli appoggi sul muro e, di conseguenza, nelle cornici di gronda in pietra, nelle teste senza aria o isolamento, lungo le pareti a nord e in presenza di vecchi scarichi, sono più evidenti i problemi di degrado. Di solito, in questi casi, si parte analizzando questi punti per individuare segni evidenti di degrado come, per l’appunto, chiazze bianche, travi con freccia evidente, teste che anche a vista si presentano senza appoggio, ecc.

Un'altra causa di degrado è costituita dall’attacco di insetti e parassiti. A volte questi attacchi possono essere molto forti vista la presenza di zone notevolmente “bucherellate”, da trattatere di conseguenza con sistemi antitarlo per iniezione o impregnazione.

Ultimamente anche la scarsa qualità del legname posato è una causa di degrado. Ciò è legato alla mancanza di essicazione del legno prima della posa che ne pregiudica da subito la resistenza meccanica, generando di conseguenza fenomeni di ritiro e fessurazioni. E' questo uno dei motivi del decadimento della portata di travi e solai.

Qual è l'approccio al restauro delle strutture in legno, in relazione al loro stato di conservazione/degrado, maggiormente diffuso nella tua regione, il Veneto?

Devo dire che si sente molto la vicinanza a una città come Venezia, dove è diffusa e radicata una cultura volta alla conservazione e al restauro delle strutture in legno, quindi da questo punto di vista da parte dei committenti e dei professionisti del settore l’approccio è sempre molto conservativo. Questo fortunatamente si traduce in proposte di consolidamento conservative che preservano la trave originale e che portano di rado a interventi di sostituzione dell’elemento. Al riguardo, nel libro ho esposto proprio diverse situazioni di consolidamento con recupero dell’elemento esistente. In esse si fa riferimento a prodotti specialistici e ad alto contenuto tecnologico, come le resine e i sistemi compositi, in cui si recupera in maniera non invasiva la portata dell’elemento, senza pregiudicarne l’aspetto estetico.

 

Dove è possibile acquistare il tuo libro?

Il libro è disponibile su Amazon. Nei prossimi giorni verrà inoltre presentato presso la Sala Convegni di Palazzo Valentinelli a Villa Estense, in provincia di Padova. L'appuntamento è per venerdì 29 gennaio 2016 alle ore 18,30. Il libro verrà presentato anche alla Fiera del Restauro di Ferrara che si terrà dal 6 all'8 aprile 2016.

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