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Ricostruzione dell’Ucraina: Kimia invitata a illustrare le tecniche d’intervento per salvare il patrimonio storico del Paese

Kimia al progetto House of Europe per l'Ucraina

Kimia ha illustrato alle amministrazioni e ai tecnici ucraini quali soluzioni e modalità d'intervento impiegare per mettere in sicurezza e salvaguardare i beni storici. Per farlo ha raccontato l'esperienza post sisma del '97 e quella in corso nel Centro Italia

Kimia, insieme all’associazione Assorestauro e a un ristrettissimo gruppo di tecnici specializzati, ha preso parte a una serie di incontri di divulgazione tecnica a distanza dedicati al recupero del patrimonio storico-monumentale ucraino, gravemente minacciato dalla guerra in corso.

L'iniziativa si è svolta su invito dell'Istituto Italiano di Cultura a Kiev, grazie al progetto "House of Europe" del Goethe-Institut Ukraine e fa seguito agli impegni presi dall’Italia con il governo di Kiev in occasione della Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina, tenutasi a Roma lo scorso 21 febbraio.

Davanti a un pubblico di partecipanti composto da studi di progettazione, musei, imprese specializzate e amministrazioni locali ucraine, Kimia tramite l’Ing. Stefano Agnetti, responsabile dell’Ufficio Tecnico, ha raccontato la propria esperienza in materia, prendendo come riferimento la ricostruzione post sisma Umbria-Marche del 1997 e quella in corso tuttora nel Centro Italia.

Kimia ha mostrato inoltre diversi casi esemplari tratti dai restauri eseguiti con il proprio contributo in alcune tra le opere più importanti in Italia come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, la Basilica di S. Francesco d’Assisi e la Reggia di Caserta. Infine, ha illustrato alcuni interventi eseguiti nel centro storico di Perugia, tra cui quello alla Cattedrale di San Lorenzo grazie ad Art Bonus.

«Partecipare all’iniziativa – commenta il dott. Federico Picuti, responsabile Comunicazione e Divulgazione tecnica di Kimia – è stato motivo di grande orgoglio per noi ma anche complesso, perché non viviamo in prima persona quello che sta accadendo in Ucraina. Abbiamo pensato perciò che, per aiutarli a comprendere meglio cosa volessimo trasmettere loro, fosse opportuno raccontare quali siano stati gli effetti provocati dagli eventi sismici nel nostro Paese e quali scelte siano state prese dalle istituzioni e dai tecnici locali nei giorni successivi e durante la ricostruzione».

«Assisi negli anni Novanta e poi Amatrice, Arquata, Norcia e Castelluccio – aggiunge l’Ing. Stefano Agnetti – hanno subito danni gravissimi. Danni comparabili a quanto sta accadendo ora in Ucraina con la guerra. Utilizzare dunque il modello della ricostruzione e mostrare casi concreti d’intervento come quello alla Basilica di San Benedetto a Norcia, dove siamo impegnati con le nostre tecnologie di rinforzo strutturale più all’avanguardia, ha permesso loro di vedere come proteggere le murature lesionate ed evitare ulteriori danneggiamenti, su quali tecnologie contare, come intervenire nel modo più corretto possibile per salvaguardare edifici storici e chiese. Credo che questo approccio sia stato per loro di grande aiuto».

La proposta tecnica presentata da Kimia è stata particolarmente apprezzata da tecnici ucraini. Al primo incontro sono seguiti infatti due ulteriori appuntamenti nei giorni successivi su specifica richiesta: uno dedicato ai quesiti posti dai partecipanti interessati ad approfondire i temi trattati; l’altro per fornire il giudizio dei tecnici Kimia su 20 progetti di recupero di altrettanti edifici storici. Progetti che, si spera per il popolo ucraino, possano vedere la luce quanto prima.

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