<p><img alt="" class="img-responsive" src="/sites/default/files/img/articoli/ddl-appalti-pubblici/appalti.jpg" /></p>
<p>Con l'ok dal Senato prosegue l'iter del disegno di legge delega che recepisce le direttive europee in materia di appalti pubblici. Si tratta delle direttive 2014/23/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici e 2014/25/Ue sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali. Ora il Ddl passerà al vaglio della Camera che avrà tempo sei mesi per approvare<strong> </strong>un testo <strong>profondamente rivisitato</strong> <strong>dal Senato</strong> rispetto a quello presentato precedentemente dall'esecutivo. Vediamo nel dettaglio alcune delle principali novità introdotte. Troverete il testo integrale del Ddl in fondo all'articolo.</p>
<p><strong>I principali punti del DDL dopo il passaggio in Senato </strong></p>
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<li>Per l’aggiudicazione degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, <strong>non prevarrà più il criterio del "massimo ribasso"</strong> bensì quello dell’<strong>offerta economicamente più vantaggiosa</strong>, misurata sul «miglior rapporto qualità/prezzo». Ciò consentirà quindi di garantire una maggiore qualità dei progetti.</li>
<li>La qualità architettonica e tecnico-funzionale dei progetti verrà valorizzata e promossa anche attraverso l'introduzione dei <strong>concorsi di progettazione</strong> e <strong>limitando il ricorso all'appalto integrato</strong> (progettazione ed esecuzione) alle sole opere di elevato contenuto tecnologico e innovativo<strong>.</strong></li>
<li>Nell'ottica di ridurre i tempi di espletamento delle gare e della piena verificabilità dei flussi finanziari, è stato previsto un taglio drastico del numero delle stazioni appaltanti, <strong>centralizzando il più possibile le committenze</strong>. Per gli affidamenti di importo superiore alle soglie di rilevanza comunitaria quindi, i comuni non capoluogo di provincia, dovranno ricorrere a forme di aggregazione o centralizzazione delle committenze a livello regionale o di provincia autonoma, mentre per gli affidamenti di importo superiore a 100.000 euro ma inferiori alle soglie comunitarie, ad aggregazioni subprovinciali.</li>
<li>Viene limitato rispetto al passato il ricorso a deroghe all'affidamento con gara e il ricorso a varianti in corso d'opera, elementi che spesso hanno condotto a gestioni poco trasparenti e incrementi dei costi a consuntivo difficilmente gestibili.</li>
<li>Al debutto anche i costi standard nelle infrastrutture, che è stabilito saranno ad aggiornamento annuale (maggiori specifiche saranno presentate nel regolamento da approvare insieme al codice dei contratti).</li>
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<p><strong>Il potenziamento del ruolo dell'ANAC</strong></p>
<p><a href="/sites/default/files/img/articoli/ddl-appalti-pubblici/anac.jpg"><img alt="" class="gallery left thumbnail" src="/sites/default/files/img/articoli/ddl-appalti-pubblici/anac-tmb.jpg" style="height:100px; width:150px" /></a>Le principali modifiche apportate in aula dal Senato rafforzano inoltre il ruolo dell'Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, il cui allargamento& dei poteri va letto nell'ottica di impedire corruzione e conflitti di interesse nel settore degli appalti, favorendo al contempo l'affermazione di concetti cardine quali la <strong>trasparenza</strong>, la <strong>pubblicità</strong> e la <strong>tracciabilità</strong> delle procedure di gara. In particolare all'ANAC, che tra le principali funzioni avrà quella di "<em>promozione dell'efficienza e di vigilanza nel settore degli appalti e dei contratti di concessione con poteri di controllo raccomandazione e di intervento cautelare e sanzionatorio</em>", verrà affidato il compito di:</p>
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<li>regolare un sistema amministrativo di <strong>penalità e premi per la denuncia obbligatoria di richieste estorsive </strong>e corruttive da parte delle imprese titolari di appalti, subappaltatrici e fornitrici;</li>
<li>disciplinare la definizione di misure di premialità per gli operatori economici basate su parametri oggettivi e misurabili come ad esempio il rispetto dei tempi di consegna dei lavori;</li>
<li>creare un albo nazionale obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici;</li>
<li>istituire un <strong>elenco nazionale di enti con affidamenti <em>in-house</em></strong> (concessione tra enti nell'ambito del settore pubblico) previa domanda di iscrizione subordinata alla presenza di specifici requisiti.</li>
</ul>
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<p>La quantità degli emendamenti inseriti dal Senato rappresenta un deciso passo in avanti per il settore degli appalti. A testimonianza di questo si segnalano unanimi reazioni positive da parte di associazioni di categoria, progettisti e sindacati. Da parte nostra, non possiamo che unirci al coro e accogliere con favore l'impegno delle istituzioni verso la creazione di sistema più trasparente e semplificato in cui prevalga una maggiore ed effettiva concorrenzialità.</p>
<p><a href="http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00926315.pdf">Scarica il testo integrale del Ddl delega Appalti</a></p>
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